Dl salva-banche/ Bersani: Soldi Stato se aiutano imprese-famiglie
04-11-2008 17:27
Emendamenti Pd: "Su mutui e Pmi istituti diano garanzie"
Roma, 4 nov. (Apcom) - Il Pd vuole un accordo con il governo sui provvedimenti per la stabilizzazione del sistema creditizio, ma presentando i suoi emendamenti ai decreti prova a piantare dei paletti per l´intervento dello Stato a favore delle banche in crisi. Il ministro ombra Pd dell´Economia Pier Luigi Bersani, in una conferenza stampa, spiega che "ogni banca che accederà all´intervento dello Stato dovrà impegnarsi in operazioni chiare".
Secondo Bersani il punto essenziale è "la solidarietà fra banche, imprese e famiglie: se la catena si rompe in un punto viene giù il condominio...". Alle banche aiutate dal denaro pubblico il Pd propone di porre quattro condizioni: devono abbassare i mutui a tasso variabile, impegnarsi a non far scattare le ipoteche per le famiglie in difficoltà nel pagamento dei mutui, devono aiutare a loro volta le piccole e medie imprese, mantenendo costante il flusso del credito a questo settore, devono cancellare i bonus e i premi ai loro manager, ancorandoli per il futuro a obiettivi a lungo termine. "Il nostro slogan - spiega il deputato Pd Marco Causi - è che non basta salvare i bilanci delle banche ma tramite l´intervento pubblico l´aiuto deve trasmettersi ai bilanci di imprese e famiglie".
Il Pd propone anche l´estensione degli ammortizzatori sociali anche a quelle fasce di mondo del lavoro che rischiano la disoccupazione ma non sono attualmente coperte dal sistema del welfare; l´estensione dei meccanismi di garanzia del credito a favore delle piccole e medie imprese, il rilancio delle infrastrutture pubbliche facendo ricorso alla Cassa depositi e prestiti. Su tutti questi temi "ricerchiamo assolutamente un punto di intesa con il governo perché non ci sfugge la delicatezza del momento", precisa Bersani, che tuttavia riserva una stoccata al ministro dell´Economia Giulio Tremonti, "che ci dà lezioni di rigore...", colpevole a suo dire di "una grave caduta di stile", per il fatto di "non aver citato Prodi e Padoa-Schioppa", che portano il merito del risanamento delle finanze pubbliche, nel suo intervento di ieri all´Eurogruppo.