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Marco Causi

Professore di Economia industriale e di Economia applicata, Dipartimento di Economia, Università degli Studi Roma Tre.
Deputato dal 2008 al 2018.

La soluzione più conveniente non è sempre quella liberistica del lasciar fare e del lasciar passare, potendo invece essere, caso per caso, di sorveglianza o diretto esercizio statale o comunale o altro ancora. Di fronte ai problemi concreti, l´economista non può essere mai né liberista né interventista, né socialista ad ogni costo.
Luigi Einaudi
 



05/12/2008 Ansa
FEDERALISMO: PROPOSTA PD, ´BICAMERALINA´ PER ATTUAZIONE DDL
(ANSA) - ROMA, 5 DIC - Una ´bicameralina´ in cui siano presenti, oltre ai parlamentari, anche i rappresentanti delle amministrazioni locali con l´obiettivo di vigilare sull´applicazione del federalismo fiscale. E´ questo uno dei punti contenuti nella proposta di legge sul federalismo fiscale messa a punto dal Partito Democratico.
Il testo e´ stato al centro di intensi contatti tra i gruppi del Pd alla Camera e al Senato e il ministro per la Semplificazione normativa Roberto Calderoli che ieri sera, insieme a Umberto Bossi, ne ha parlato al premier Silvio Berlusconi. La pdl, presentata a Palazzo Madama, ha come primi firmatari la capogruppo del Pd Anna Finocchiaro e Walter Vitali, relatore di minoranza del ddl del governo in commissione Affari Costituzionali.
La proposta, che sara´ presentato ufficialmente martedi´, prende spunto da un documento che il Pd presento´ gia´ un mese fa ed e´ il frutto di un gruppo di lavoro composto tra l´altro da Marina Sereni, vice capogruppo alla Camera, Paolo Fontanelli, ex sindaco di Pisa, e Marco Causi, ex assessore al Comune di Roma e deputato democratico.
´La pdl - dice Causi - ruota intorno a cinque punti e ha come obiettivo quello di avvicinare lo Stato ai cittadini´. Il primo punto riguarda la perequazione con un fondo fiscale generalizzato e non ridistribuito tra le regioni. Il secondo stabilisce il meccanismo con il quale viene calcolato il fabbisogno standard dei servizi essenziali e fondamentali.
La proposta del Pd mira a individuare un fabbisogno standard effettivo, tenendo conto che per arrivare ad un fabbisogno ottimale legato a servizi eccellenti i tempi sono molto piu´ lunghi. La novita´ e´ poi quella di legare il calcolo del fabbisogno alla qualita´ ed alla quantita´ dei servizi. La proposta e´ dunque quella di introdurre un patto di convergenza tra i diversi territori nell´offerta dei servizi assistenziali.
Il terzo punto riguarda poi la creazione di un meccanismo esplicito di coordinamento della finanza pubblica. L´obiettivo del Pd e´ infatti evitare che con l´attuazione del federalismo fiscale non ci sia piu´ sinergia tra le diverse amministrazioni del territorio. Tra le novita´, la richiesta che questo meccanismo sia votato dal Parlamento prima dell´approvazione della finanziaria, attraverso una provvedimento che contenga obiettivi triennali da rivedere poi anno per anno con una legge.
Il quarto capitolo concerne la creazione di una commissione bicamerale ribattezzata per l´appunto ´bicameralina´ con il compito di vigilare nell´applicazione delle norme. La proposta e´ che la commissione sia integrata da 3 rappresentanti delle amministrazioni locali scelti dalla conferenza delle Regioni (3 sindaci, 3 presidenti di Provincia e 3 di Regione).
L´ultimo punto si concentra sulla creazione di una segreteria tecnica composta da ragionieri, rappresentanti dell´Istat, dell´Isae e di Comuni, Province e Regioni. Nella proposta del Pd, questo strumento sarebbe a disposizione della ´bicameralina´ per verificare attraverso dati concreti gli effetti del federalismo fiscale. (ANSA).
 

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