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Marco Causi

Professore di Economia industriale e di Economia applicata, Dipartimento di Economia, Università degli Studi Roma Tre.
Deputato dal 2008 al 2018.

La soluzione più conveniente non è sempre quella liberistica del lasciar fare e del lasciar passare, potendo invece essere, caso per caso, di sorveglianza o diretto esercizio statale o comunale o altro ancora. Di fronte ai problemi concreti, l´economista non può essere mai né liberista né interventista, né socialista ad ogni costo.
Luigi Einaudi
 



29/05/2010 Il Riformista
Roma città punita
29/05/2010 - Il Riformista - L´Irpef quasi raddoppiata, l´aumento dell´Ici sulle seconde case fino all´1%, i possibili pedaggi sul Gra e sulla Roma-Fiumicino, la tassa di soggiorno. Ma non solo. Tra i rischi della manovra con cui il Comune di Roma dovrà assicurarsi entrate per almeno 200 milioni l´anno, c´è anche un aumento delle tasse sugli asili nido, sui rifiuti, sul trasporto pubblico. Il tutto per effetto della mancata concessione, da parte del Governo, dei cinquecento milioni di euro annui che chiedeva il sindaco Alemanno. Tremonti ne ha accordati solo 300, vincolandoli tra l´altro alla verifica "dell´effettiva attuazione delle misure occorrenti per il reperimento delle restanti risorse".
Una iattura che costringerà la giunta Alemanno a rendersi responsabile, negli ultimi due anni di legislatura, del vuoto nelle tasche dei romani. È ancora presto per valutare effetti precisi sulla popolarità del sindaco. Certo è, come afferma il sondaggista Nicola Piepoli, che «chi aumenta le tasse è odiato a priori: è quello che avviene fin dal tempo dei Ciompi a Firenze». Secondo il suo collega Renato Mannheimer, poi, «questi provvedimenti avranno un effetto negativo, e per questo il sindaco avrà bisogno di un´adeguata azione di comunicazione».
Resta la disposizione del governo che impone anche una robusta razionalizzazione delle spese. Inoltre, il Comune di Roma pensa ad una tassa sugli imbarchi negli aeroporti di Ciampino e Fiumicino, nonché ai pedaggi. Molto probabile, infine, l´istituzione di nuove tasse. Spiega l´assessore al Bilancio, Maurizio Leo: «Stiamo studiando soluzioni per un adeguamento ai dati Istat di tariffe come quelle sugli asili nido o sui rifiuti». E gli aumenti sul biglietto del bus? «Se ci saranno - dice l´assessore - studieremo un sistema per tutelare le categorie più svantaggiate».
Al momento, però, sono proprio i meno abbienti ad essere colpiti. Antonio Di Majo, ordinario di Scienza delle finanze a Roma Tre, spiega: «L´aumento dell´Irpef è un provvedimento imbecille, perché si tratta di un´imposta pagata tra l´altro dai dipendenti pubblici, ai quali hanno già bloccato gli stipendi. Naturalmente chi evade se ne frega dell´addizionale». Di Majo però promuove la tassa di soggiorno che, afferma, «non condiziona i flussi turistici, e renderà più difficile evadere le tasse agli albergatori». La tassa di soggiorno, tra l´altro, sembra anche l´unica misura digerita dal Pd. Che però sul resto è caustico. «La manovra di Roma si riassume nello slogan "meno soldi per la Capitale, più tasse per i romani"», afferma Antonio Rosati, assessore al Bilancio della Provincia. I suoi effetti "danneggeranno il tessuto economico della città, dalle costruzioni al commercio. C´è bisogno che adesso il Campidoglio definisca una concreta politica di bilancio". Lo stesso Rosati, infatti, fa notare: «Sul fronte delle entrate, per esempio, chiude in rosso il bilancio di Acea (la controllata del Comune che ha il monopolio di acqua ed elettricità, ndr). Non avveniva da 18 anni. Si tratta di un´azienda che potrebbe portare nelle casse del Comune 50-100 milioni l´anno».
Sulla questione insiste anche l´ex assessore al bilancio del Comune e parlamentare del Pd, Marco Causi: «Un punto di addizionale Irpef a Roma vale circa 60 milioni euro, esattamente quello che porterebbero gli utili di Acea». Si sarebbe potuto limitare l´aumento dell´Irpef, dunque, «se il Comune fosse stato meno distratto nel controllare le scelte industriali di Acea». Il problema però, secondo Causi, sta a monte: «La soluzione trovata dal governo è la naturale conseguenza della richiesta di un piano di rientro dal deficit avanzata da Alemanno. Si doveva procedere in modo diverso, ad esempio chiedendo la piena attuazione degli impegni dello Stato sul finanziamento di Roma capitale. In questa situazione il Comune si ritrova nella stessa situazione delle Regioni con deficit sulla sanità». A proposito: un ulteriore aumento dell´Irpef potrebbe scattare automaticamente se la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, non presenterà al governo un piano di rientro accettabile entro lunedì prossimo.
 

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