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Marco Causi

Professore di Economia industriale e di Economia applicata, Dipartimento di Economia, Università degli Studi Roma Tre.
Deputato dal 2008 al 2018.

La soluzione più conveniente non è sempre quella liberistica del lasciar fare e del lasciar passare, potendo invece essere, caso per caso, di sorveglianza o diretto esercizio statale o comunale o altro ancora. Di fronte ai problemi concreti, l´economista non può essere mai né liberista né interventista, né socialista ad ogni costo.
Luigi Einaudi
 



04/12/2013 
Generali. Pd, Standard and Poor´s cerca di dare il via alla speculazione contro l´Italia
"La recente decisione della agenzia Standard and Poor´s di mettere sotto osservazione la compagnia assicurativa Generali è grave in sé ed è ancor più grave per le motivazioni addotte. Secondo l´agenzia di rating, infatti, l´attività di Generali avrebbe una componente elevata di rischio poiché la compagnia possiede in attivo una consistente quantità di titoli del debito pubblico italiano. L´attacco è quindi duplice, da un lato ad una delle più grandi imprese italiane, player europeo e globale, dall´altro al debito sovrano italiano. Il potenziale effetto speculativo e destabilizzante di queste opinioni, per l´effetto mediatico che esse esercitano sui mercati, è evidente. E proprio tale effetto va depotenziato e respinto attraverso un´energica iniziativa del Governo italiano e delle istituzioni europee. E´ necessario tutelare il Paese da possibili speculazioni finanziarie e da una alterazione iniqua degli equilibri di mercato che potrebbero compromettere la ripresa economica". Lo dice Marco Causi, capogruppo Pd in commissione Finanze e primo firmatario di una interpellanza urgente al ministro dell´Economia Fabrizio Saccomanni sottoscritta, tra gli altri, da Paola De Micheli e Andrea Martella, vicepresidenti dei deputati democratici, e Maino Marchi, capogruppo Pd in commissione Bilancio.
 
"Il ruolo potenzialmente deleterio che l´oligarchia delle agenzie di rating esercita − prosegue Causi − è sotto accusa da anni, come una delle cause della grande crisi finanziaria del 2008. Mentre tarda ad arrivare una regolamentazione internazionale in materia, l´Europa si è mossa con nuove normative che l´Italia deve affrettarsi a recepire. A tutti gli operatori e gli investitori deve essere chiaro che i giudizi di tali agenzie non devono e non possono essere applicati in via meccanica, e vanno affiancati da sistemi autonomi di valutazione dei rischi. A tutti deve anche essere chiaro che le agenzie di rating si muovono in un mondo di conflitti di interesse e di opacità che rende estremamente criticabile il loro operato. Un recente rapporto dell´ESMA, l´Autorità europea di controllo dei mercati e delle borse, ha individuato rilevanti difetti nelle procedure adottate da tali agenzie e ha messo in forte dubbio la credibilità dei loro giudizi. E´ inammissibile che operatori così discussi e opaci, messi in  mora dalle competenti autorità europee, possano permettersi di sentenziare in merito alla qualità del debito sovrano italiano e possano tentare − ad esclusivo beneficio della speculazione − di assestare un colpo a Generali, imponendo alla compagnia uno svantaggio competitivo al confronto con i principali concorrenti europei e internazionali. E´ urgente che Governo e Parlamento recepiscano velocemente le nuove norme europee che riducono il ricorso ai rating emessi da questo tipo di soggetti. Ed è essenziale in questi giorni − durante i quali gli osservatori internazionali stanno formando il loro giudizio sulla nuova situazione italiana, in seguito al passaggio dei populisti di Forza Italia all´opposizione − che il Governo e il Ministro dell´Economia intervengano in ogni sede utile per affermare la solidità e l´irreversibilità del percorso di risanamento italiano e per tutelare la tenuta del sistema economico e finanziario italiano".  
 
Roma, 4 dicembre 2013
 

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