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Marco Causi

Professore di Economia industriale e di Economia applicata, Dipartimento di Economia, Università degli Studi Roma Tre.
Deputato dal 2008 al 2018.

La soluzione più conveniente non è sempre quella liberistica del lasciar fare e del lasciar passare, potendo invece essere, caso per caso, di sorveglianza o diretto esercizio statale o comunale o altro ancora. Di fronte ai problemi concreti, l´economista non può essere mai né liberista né interventista, né socialista ad ogni costo.
Luigi Einaudi
 



01/04/2015 M.Causi
Il gioco regolato e quello senza regole: avanti con la riforma

Il gioco regolato e quello senza regole: avanti con la riforma

Qualche settimana fa la Corte di Giustizia Europea ha dato ragione allo Stato italiano in un passaggio importante del lungo conflitto che vede l´amministrazione italiana scontrarsi con i giganti multinazionali, dalle configurazioni societarie spesso poco trasparenti, che vorrebbero liberalizzare e deregolamentare il gioco d´azzardo. Su questa sentenza ho proposto un Question Time in Commissione finanze. La risposta del Governo contiene una dettagliata ricostruzione del contenzioso legale, ed è una lettura molto utile per capire perchè l´offerta di gioco e di scommesse si è diffusa negli ultimi anni in modo così disordinato e pericoloso in Italia. Per risolvere la questione è necessaria l´attuazione della riforma prevista dalla delega fiscale. Qui di seguito la rassegna stampa, compreso un articolo di Marco Mobili su Il Sole 24 Ore. Per i testi del question time e della risposta-relazione del Governo vedi qui: http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=5/05213&ramo=CAMERA&leg=17

Causi (Pd): "Governo difenda sistema concessorio su scommesse"

Il Governo deve "difendere con la massima energia e determinazione i funzionari dell´amministrazione finanziaria e il personale delle Forze di Polizia che li coadiuva, oggetto di una vigliacca aggressione da parte di un operatore del settore della raccolta delle scommesse che opera in Italia senza disporre di alcuna concessione".

Lo sottolinea Marco Causi, dopo la risposta del sottosegretario Enrico Zanetti all´interrogazione sui Ctd. Il deputato Pd sollecita inoltre il Governo "a sostenere, anche in ambito comunitario, la validità e la legittimità del modello concessorio di regolazione e gestione del comparto dei giochi vigente in Italia, il quale appare l´unico sistema capace di garantire la tutela, nell´ambito di tale settore, dell´ordine pubblico, nonché della sicurezza e della salute pubblica, e che dovrà pertanto costituire il criterio su cui modellare il riordino delle disposizioni vigenti in materia di giochi pubblici previsto, nell´ambito della delega per la riforma del sistema fiscale, dall´articolo 14 della legge n. 23 del 2014". (Gioconews, 2 aprile 2015) 

Giochi, sanatoria per 2.200 ma solo la delega può evitare altri contenziosi

di Marco Mobili, Il Sole 24 Ore, 2 aprile 2015

Attuare rapidamente la delega sui giochi con tanto di via libera dell´Unione europea. Solo così, secondo il Governo, sarà possibile chiudere una volta per tutte la lunga querelle che vede contrapposti da più di qualche anno i Monopoli alla società estere che gestiscono centri di trasmissione dati in assenza di concessione statale. Non solo. Nella risposta del sottosegretario al Mef, Enrico Zanetti, all´interrogazione presentata in commissione Finanze dal capogruppo Pd, Marco Causi, la certezza del quadro regolatorio sarà necessaria proprio in vista della scadenza di tutte le concessioni di stato in tema di scommesse che avverrà a giugno 2016. Senza la certezza delle regole, il contenzioso - già più che abbondante - tra Monopoli e società estere di scommesse non potrà che aumentare.  

Nella risposta dell´Economia al question time con cui Causi chiedeva quali fossero le iniziative per definire le «necessarie regole di concorrenza tra reti ufficiali e reti alternative di raccolta scommesse in Italia» è stato riassunto tutto il contenzioso anche davanti ai giudici comunitari che si sono succeduti in questi anni e che hanno portato da ultimo l´esecutivo a prevedere, con l´ultima legge di stabilità, una regolarizzazione dei centri di trasmissione dati che senza concessione consentono scommesse sportive. 

Dei circa 7mila punti offerta, pari a più della metà dei 12.700 che operano in concessione, sono stati circa 2.200 i punti che hanno aderito alla regolarizzazione. Ma alcune società estere hanno già annunciato di voler impugnare davanti ai giudici amministrativi i nuovi titoli abilitativi che saranno rilasciati dalle questure. 

Per chiudere dunque ogni nuovo spazio al contenzioso al governo non resta che attuare la delega fiscale incassando il parere favorevole della commissione europea. In sostanza, conclude Zanetti nella sua risposta, occorre seguire la stessa strada già battuta dai monopoli in occasione dell´avvio e della disciplina delle reti on line di gioco.

 

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