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Marco Causi

Professore di Economia industriale e di Economia applicata, Dipartimento di Economia, Università degli Studi Roma Tre.
Deputato dal 2008 al 2018.

La soluzione più conveniente non è sempre quella liberistica del lasciar fare e del lasciar passare, potendo invece essere, caso per caso, di sorveglianza o diretto esercizio statale o comunale o altro ancora. Di fronte ai problemi concreti, l´economista non può essere mai né liberista né interventista, né socialista ad ogni costo.
Luigi Einaudi
 



06/05/2016 M.Causi
Il mercato dell´arte

Il Mercato dell´arte: luci e ombre di una passione. Intervento Deputato Marco Causi

A conclusione della giornata dedicata al mercato dell´arte, tenutasi nella sede della Fondazione Romaeuropa e organizzata dallo Studio associato RSM PLG, dopo una approfondita analisi dei lati nascosti di questo sistema, il deputato Marco Causi è intervenuto prendendo un impegno con la platea e con il mondo dell´arte tutto.

"Credo che ci siano 4 temi principali che vanno affrontati. Primo il tema IVA, è necessario rivedere questa voce nelle transazioni commerciali dei beni artistici, valutando fino in fondo gli aspetti di compatibilità comunitaria.

Il secondo punto è la tassazione del reddito degli artisti in quanto lavoratori autonomi o piccoli imprenditori. Già nel 2000, ai tempi del Ministero Visco all´Economia, ci fu un tentativo di introdurre negli studi di settore una sezione dedicata agli artisti, sul modello della tassazione forfetaria francese. Allora non andò a buon fine, ma è necessario riprendere questo discorso. Bisogna pensare ad un meccanismo specifico che tenga conto di quali siano i sistemi di ricavi e costi particolari di questa categoria, naturalmente per livelli di fatturato superiori a quelli oggi coperti dal nuovo sistema di tassazione forfetaria per i contribuenti minimi introdotti nelle leggi di stabilità 2015 e 2016.

Il terzo tema è legato all´armonizzazione dei sistemi fiscali delle aziende a quelli libero professionali in tema di cessioni, donazioni e acquisizioni di opere d´arte.

Infine bisogna valutare i regimi delle erogazioni liberali alla cultura. Nel 2000 le erogazioni prevedevano un tetto massimo di 200 miliardi di lire all´anno, ma la cultura non ha mai attirato più di 30 - 40 milioni di lire all´anno, meno della metà rispetto a quel tetto. Bisogna riflettere sulla scarsa abilità di promozione di queste agevolazioni da parte delle istituzioni pubbliche italiane e sul nuovo regime del tax credit introdotto due anni fa. Ci sono tutte le basi, con l´aiuto delle competenze tecniche che hanno portato il loro contributo al seminario RSM PLG, per fare un po´ di lavoro parlamentare in queste direzioni, e predisporre un progetto di legge".

 



 
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